UN NUOVO RUOLO DEL TERRITORIO NELLA GESTIONE DELLA SANITÀ PNRR E HIV: IL RETURN TO CARE TRIVENETO ED EMILIA-ROMAGNA
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Motore Sanità in questi anni, ha realizzato molti progetti ed eventi affrontando diverse tematiche relative alla riorganizzazione necessaria della sanità territoriale.
La recente esperienza della pandemia ha oramai convinto tutti che una riforma del sistema di cure territoriali non sia più procrastinabile e che questa debba essere fatta con i giusti investimenti ma in tempi brevi. Infatti tutte le fragilità dichiarate da anni da alcuni attori di sistema, purtroppo però poco ascoltati, sono emerse abbattendosi sui cittadini malati cronici e fragili in tutta la loro drammaticità.
Così molte sono le risorse dedicate nel PNRR a questo scopo a cui le regioni potranno attingere. Ma il quadro oggi dei diversi territori regionali, presenta realtà assistenziali completamente diverse con servizi per nulla affatto omogenei, che non sono in grado di garantire universalità di cure ai cittadini. Inoltre nell’affrontare i problemi della sanità territoriale, nonostante le revisioni legislative, i tavoli di trattativa, i più o meno ampi coinvolgimenti degli stakeholder interessati, ha prevalso spesso uno spirito corporativo basato sulla difesa di specifici interessi e segnato dalla mancanza di trasversalità degli intenti. Noi vorremmo lasciarci alle spalle tutto questo nell’interesse prima di tutto dei cittadini.
La domiciliarità era ed è la scelta auspicata dalle persone, quella più desiderata e anche la più sostenibile per il Sistema. Le diverse esperienze di gestione della pandemia ci hanno dimostrato che è anche la più corretta in termini di sicurezza e benessere dei cittadini. Ma per governare questi cambiamenti in tempi rapidi ed in maniera efficiente è necessario che tutti gli attori si mettano in gioco andando incontro insieme alle esigenze di un mondo profondamente cambiato dove orizzonti e saperi devono combinarsi. Tutte le componenti che a livello territoriale agiscono (MMG, PLS, infermieri, farmacisti, assistenti sociali, ginecologi, ostetriche, psichiatri, neuropsichiatri infantili, medici delle dipendenze e psicologi, fisiatri e terapisti della riabilitazione, educatori professionali e tutti gli altri professionisti e operatori sanitari) devono raggiungere una vera integrazione.
E in tutto questo percorso, un passaggio fondamentale sarà non solo la presenza al tavolo decisionale delle associazioni di pazienti, ma anche dell’industria che produce tecnologia ed innovazione (farmaci e devices), due componenti spesso messe a margine delle decisioni strategiche che impattano sull’intero sistema. Cristallizzando e sedimentando tutte le esperienze fatte in questi anni, la Direzione Scientifica di Motore Sanità vorrebbe proporvi la grande sfida di raccogliere idee realizzabili subito: dalla diagnostica, alla presa in carico, al follow-up, alla condivisione dati, al supporto tecnologico.
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