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IL FUTURO DELL’ONCOLOGIA SI INCONTRA A FIRENZE 2025 – 2030

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RAZIONALE SCIENTIFICO

Il futuro dell’oncologia è promettente e sempre in continua evoluzione. Ci sono molte aree di ricerca in corso per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura dei tumori. Molte conquiste sono diventate realtà: per citarne solo alcune, lo studio dei checkpoints immunologici e la genomica hanno rivoluzionato dal punto di vista diagnostico e terapeutico la gran parte delle patologie oncologiche. Rispetto alle difficoltà di ricerca nell’individuare le prime mutazioni specifiche scoperte, con anni necessari per la messa a punto di nuove terapie che spesso col tempo diventavano resistenti, oggi siamo arrivati a livelli di conoscenza molto avanzati che utilizzano metodologie diagnostiche estremamente evolute. Le sigle oggi ALK, BRAF, NTRK 1, 2, 3, ROS1, BRAS, EGFR, HER2, BRCA1, BRCA2, PD1, PDL1 indicano un continuo patrimonio di conoscenze che cambia e si somma tra diverse linee di tumore in studio.

Ed ancora la scoperta di particolari trigger points delle cellule tumorali a cui legare terapie specifiche in modo da renderle estremamente selettive stanno rappresentando un ulteriore straordinario passo avanti in grado di combattere e probabilmente sconfiggere molti degli attuali “big Killer”. La stessa misura della malattia minima residua (MRD) ottenibile con alcune tecnologie di laboratorio molto sofisticate in grado di trovare una cellula cancerosa tra un milione di cellule normali, è fattore chiave per valutare l’esito della terapia utilizzata o capire se il tumore rischia di ripresentarsi ed individuarlo precocemente, in modo da riorganizzare un nuovo piano terapeutico mirato. 

Le certezze che in breve tempo arrivano dagli studi basket delle molte terapie agnostiche resesi disponibili, richiedono rapidità di valutazioni sul loro impatto clinico in termini di esiti della cura, da traslare in altre linee tumorali e forme di tumore. Le conseguenze pratiche di questo enorme sforzo di ricerca che portano evidenze sull’efficacia degli anti-PD1/anti-PD- L1, degli anticorpi bispecifici e che portano a continue nuove indicazioni o ad anticipazione nelle linee di terapia, sono punti che richiedono estrema attenzione programmatoria nella nuova governance dell’oncologia. 

L’impatto del modello mutazionale è ed è stato particolarmente forte sui diversi livelli organizzativi del servizio sanitario a cominciare dalla definizione di confini, ambiti e competenze dei professionisti. Ma qualunque progresso diagnostico-terapeutico è nullo se non è accompagnato dalla capacità del sistema di accogliere l’innovazione. Si pongono inoltre diversi altri nodi chiave da sciogliere come ad es° l’early access delle terapie oncologiche innovative, l’allineamento di accesso tra diagnostica e terapia, la sostenibilità nell’anticipare le linee di terapia   L’accesso reale è inoltre fortemente condizionato da un disallineamento tra l’approvazione e la rimborsabilità della parte farmaceutica con quella della parte diagnostica che oramai per tutte le terapie targhettizzate è un passaggio obbligato.

Per quanto riguarda la sostenibilità della spesa, nè la costituzione dei fondi sovraregionali dedicati ai farmaci innovativi né la riunione dei 2 fondi in un unico fondo, né l’eventuale avanzo del fondo restituito alle regioni (non vincolato) sembrano aver risolto le molte criticità. Preoccupazione costante di ogni regione è quanto possa accadere quando decadrà il periodo di riconoscimento dell’innovazione piena delle terapie che garantisce una spesa a carico dello stato e quanto già sta accadendo con l’obbligo di messa a disposizione immediata nelle regioni delle terapie cui è stata riconosciuta l’innovazione condizionata. Per affrontare questi problemi cogenti ed urgenti per il futuro dell’oncologia nel Nostro paese, Motore Sanità organizza un grande evento nazionale che riunisce i massimi esperti del settore per analizzare criticità e proporre concrete soluzioni, diffondendo le buone pratiche già messe in atto.

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