Modelli di distribuzione delle cure nelle cronicità ad alto impatto Confronto e prospettive focus on paziente cronico cardiovascolare
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RAZIONALE SCIENTIFICO
Il tema “distribuzione delle terapie” emerso come cruciale durante la fase pandemica, è un tema attualissimo e molto caldo, tra costi delle risorse impegnate ed uno scenario di investimento sulla prossimità dei servizi di erogazione delle cure, previsto dal PNRR e DM77.
Per dar seguito a questo, il governo Nazionale si è attivato inserendo nel documento legge di bilancio n.213 del 30.12.2023 che sancisce la manovra finanziaria, un punto in cui è indicato un mandato chiaro relativo alla riprogettazione dei flussi di distribuzione del farmaco sul territorio, con focus particolare su alcune categorie di farmaci (A PHT).
L’obiettivo perseguito è migliorare/semplificare l’accesso alle terapie in ottica di prossimità e di maggior sicurezza con particolare riguardo ai pazienti cronici. A questo primo obiettivo fondamentale si aggiunge inoltre quello di uno sgravio delle attività dei professionisti che lavorano nelle strutture di cura, già sotto organico e oberati di attività ad alto impatto per la struttura. Se da un lato si potrebbero quindi liberare risorse professionali impiegate attualmente su attività ripetitive e sicuramente a minor valore aggiunto per le strutture stesse, creando un vantaggio in termini di efficienza di sistema isorisorse, dall’altro si creerebbe un grande beneficio per i cittadini con una riduzione dei costi indiretti.
Ma per ottenere la massima efficacia con la migliore efficienza possibile realizzando quindi un “maggior valore”, in questo progetto riorganizzativo si dovrà tener conto della eventuale sovraspesa nel breve termine e delle implicazioni tecniche dei professionisti.
Nella realtà sarà molto importante vedere una applicazione omogenea nel territorio Nazionale, di quanto previsto in finanziaria, per non creare una disomogeneità/equità di accesso tra le diverse regioni. Poiché il ricorso alla distribuzione per conto (DPC) non è già omogeneo e alcune regioni hanno preferito modelli di distribuzione diretta (DD) e una ulteriore differenza sarà sentita soprattutto dove DPC o doppio canale non hanno avuto larga applicazione.
Una delle patologie croniche a maggior impatto è senz’altro legata al rischio cardiovascolare. Basti pensare che le malattie cardiovascolari, in Italia, causano la morte di oltre 224.000 persone ogni anno, con un pesante impatto clinico, organizzativo ed economico per il SSN (spesa sanitaria diretta ed indiretta per le patologie CV quantificabile in almeno 16 miliardi €/anno )*. E nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio una forte percentuale risulta non rientrare nei target previsti dalle linee guida e soprattutto non essere aderente alle terapie. Un percorso orientato maggiormente sulla prossimità delle cure potrà migliorare questo scenario?
Per fare un esempio pratico dell’impatto della nuova riorganizzazione dei percorsi di accesso alle cure previsto dalla manovra finanziaria nella gestione di questa cronicità, Motore Sanità intende riunire un tavolo di esperti a livello regionale per discutere criticità e punti di forza per una sua rapida e uniforme applicazione.
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