METASALUTE L’INNOVAZIONE PER UNA SALUTE GLOBALE
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Scenario OMS/GLOBAL
Da tempo si parla di Global Health come snodo cruciale per garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età, rendendo lo sviluppo sostenibile e diffuso. Ma parlarne, usando queste parole come uno slogan, ormai non basta e serve agire. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che nel 2030 politici e nazioni dovranno raggiungere l’attuazione di 17 obiettivi come strategia per ottenere un futuro migliore e sostenibile per tutti.
Essi includono la sconfitta della povertà, la sconfitta della fame nel mondo, la salute e il benessere, l’istruzione di qualità, la parità di genere, l’acqua pulita e i servizi igienico-sanitari, l’energia pulita e accessibile, il lavoro dignitoso e la crescita economica. Per raggiungerli sono stati lanciati dei programmi che includono la lotta contro la malnutrizione e la mortalità materna ed infantile, il controllo della riproduzione umana e la regolamentazione della contraccezione d’emergenza, la promozione dell’immunizzazione, il contrasto alle malattie tropicali e alle malattie diarroiche, la prevenzione delle malattie infantili e la promozione della ricerca su quelle non trasmissibili che rappresentano, come noto, la maggior parte delle cause di morte nel mondo.
Il piano d’azione globale dell’OMS per la prevenzione e controllo di queste ultime, mira a ridurre la mortalità prematura del 25% entro il 2025 e si concentra su 4 principali tra queste: malattie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche. Nel mondo occidentale esse assumono incidenza e importanza prioritarie e si possono/devono prevenire lavorando concretamente sui fattori di rischio aggredibili come fumo, abuso di alcol, scarsa attività fisica, errate abitudini alimentari, ambiente sano.
In tutto ciò la consapevolezza dei cittadini è un fattore chiave per arrivare a questi obiettivi e garantire la Global Health. Nell’ambito delle malattie infettive, ad es° la conoscenza delle malattie stesse e delle loro cause, può aiutare a prevenire la diffusione e rendere consapevoli sull’utilizzo corretto delle terapie per curarle, a partire dall’uso appropriato degli antibiotici.
Così come nell’ambito delle malattie non trasmissibili, promuovere stili di vita sani che evitino l’aumento del rischio, migliorare l’aderenza alle efficaci terapie disponibili, può cambiare il decorso delle malattie stesse. Evitare ricoveri inutili, migliorare la qualità della vita, ridurre le recidive e il progredire della malattia, dipende in gran parte dalla consapevolezza di ogni singolo cittadino.
La mancanza di questa si traduce in sprechi continui e perdita di sostenibilità, cadendo vittima di fake che alimentano comportamenti errati ed in alcuni casi nocivi. Ogni singolo cittadino può far molto in termini di sostenibilità: un utilizzo maggiore di farmaci equivalenti per non contribuire di tasca propria all’acquisto dei farmaci o di farmaci biosimilari può liberare risorse utili a pagare terapie e dispositivi innovativi, alimentare ricerca, acquistare servizi di monitoraggio (telemedicina). L’innovazione infatti in tutti i suoi aspetti si è dimostrata essere un altro fattore fondamentale per garantire la Global Health.
L’innovazione con gli strumenti prodotti come nuovi farmaci, nuove tecnologie e metodi diagnostico-terapeutici stanno migliorando la salute delle persone in tutto il mondo, stanno dando speranze di vita in patologie a prognosi infausta fino a qualche anno fa. Ma per questo è necessario passare da una visione di innovazione come mera spesa e costo ad un concetto di investimento per una salute migliore e più sostenibile.
Scenario Italia ed Unione Europea
Il nostro SSN, considerato nel mondo un modello di riferimento assistenziale, da molti anni assicura una copertura universale (Universalità) per tutti i cittadini italiani e stranieri residenti. Tuttavia molto sta cambiando: la quota delle spese sanitarie a carico del cittadino in Italia è al di sopra della media europea (32% vs 15,8%) e la spesa pubblica per la sanità in Italia (7% del PIL nel 2022 ma con previsione a scendere fino al 6,2 nel 2025) è ben al di sotto della media europea (9,8%).
In generale, ci sono differenze significative tra i paesi europei in termini di utilizzo dei servizi sanitari e qualità dell’assistenza ricevuta, ma si può affermare che tutti assicurano al meglio delle loro possibilità una universalità di accesso, anche se attualmente i dati di partecipazione alla spesa e le lunghe attese ne mettono in forse l’applicabilità in alcuni paesi.
Gli obiettivi delle politiche e delle azioni dell’UE in materia di salute pubblica tendono a contrastare gli effetti negativi post pandemici e le ricadute economiche critiche. Le azioni intraprese durante la pandemia rappresentano un primo passo fondamentale verso un sistema welfare europeo integrato che consenta la modernizzazione dell’infrastruttura sanitaria, il miglioramento dell’efficienza dei servizi sanitari europei e il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo delle malattie.
Per renderlo reale e fattibile, con la Carta Europea dei diritti del malato, le associazioni di cittadini e pazienti, forze fondamentali di pressione positiva, hanno individuato 14 diritti fondamentali:
Diritto a misure preventive.
Diritto all’accesso
Diritto alla scelta del medico.
Diritto alla seconda opinione.
Diritto alla privacy.
Diritto all’informazione.
Diritto alla partecipazione.
Diritto alla qualità delle cure.
Diritto alla continuità delle cure.
Diritto alla sicurezza delle cure.
Diritto alla formazione degli operatori sanitari.
Diritto al rispetto della dignità e della libertà personale.
Diritto alla tutela giuridica dei propri interessi.
Diritto al risarcimento del danno.
Mentre proprio nell’ambito della consapevolezza, si concorda che i doveri dei cittadini nei confronti della salute sono quelli di adottare stili di vita idonei a prevenire le malattie.
Per assicurare tali diritti i servizi sanitari di qualità dovrebbero essere efficaci ed efficienti, sicuri, incentrati sulle persone, tempestivi, equi, integrati.
Ma migliorare la qualità dei servizi sanitari richiede una forte direzione nazionale da parte dei governi, un sostegno subnazionale mirato e un’azione a livello di struttura sanitaria. Alcuni esempi di miglioramento della qualità nell’assistenza sanitaria sono: l’attuazione di profili organizzativi adeguati ai bisogni, iniziative per la sicurezza dei pazienti, linee guida e PDTA per la pratica clinica, Medicina basata sull’evidenza, strumenti efficaci di supporto alle decisioni cliniche grazie alla IA, strategie di coinvolgimento del paziente, tecnologia dell’informazione sanitaria (HIT), misurazione delle prestazioni e miglioramento della qualità, ampia diffusione della sanità digitale come collante tra i vari comparti assistenziali.
Nel 2021 la UE ha promulgato il programma “EU4Health” per il periodo 2021-2027. È il più ampio programma mai realizzato in ambito sanitario in termini di risorse finanziarie che, con una dotazione pari a **5,1 MLD €**, rappresenta la risposta alla pandemia da COVID-19 e alle sfide future in materia di salute.
I punti principali del programma riprendono le indicazioni dell’OMS: promozione della salute mentale e del benessere psicologico, prevenzione delle malattie non trasmissibili, lotta contro le malattie infettive, la promozione del digitale nella salute, della salute ambientale, della salute sessuale e riproduttiva, della salute dei bambini e degli adolescenti.
Per approfondire questi temi che stanno cambiando il mondo e sui quali non è più possibile limitarsi a discutere ma occorre agire subito, nasce il World Health Forum aperto a tutti i cittadini, operatori, pazienti ed esperti per analizzare il presente ma soprattutto capire il futuro. Il World Health Forum avrà un prequel dal titolo MetaSalute, incentrato principalmente sulla tecnologia innovativa ed il suo apporto alla salute nei giorni nostri e nel futuro prossimo.
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